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Voci di vedetta morta

Clemente Rebora
Lingua: Italiano


Clemente Rebora

Lista delle versioni e commenti



1917
pubblicata sul numero 1 di «La Riviera Ligure» il primo gennaio 1917

2020
"Musica e Poesia" è il nuovo progetto musicale di Joe Natta dedicato alla riscoperta dei Poeti, di ieri e di oggi, che più lo hanno emozionato.
C’è un corpo in poltiglia
con crespe di faccia, affiorante
sul lezzo dell’aria sbranata.
Frode la terra.
Forsennato non piango:
affar di chi può, e del fango.
Però se ritorni,
tu, uomo, di guerra
a chi ignora non dire;
non dire la cosa, ove l’uomo
e la vita s’intendono ancora.
Ma afferra la donna
una notte, dopo un gorgo di baci,
se tornare potrai;
soffiale che nulla del mondo
redimerà ciò che è perso
di noi, i putrefatti di qui;
stringile il cuore a strozzarla:
e se t’ama, lo capirai nella vita
più tardi, o giammai.

inviata da Dq82 - 28/10/2020 - 14:53


Non ricordo più chi ha scritto che questo Rebora, o quello di Viatico, il Rebora di trincea insomma, fa sembrare perfino l'Ungaretti del Porto sepolto, l'Ungaretti di Veglia, una specie di poetino convenzionale, o qualcosa del genere.

L.L. - 28/10/2020 - 21:25




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